GIOVANNI MESSE  
Foto del Maresciallo d'Italia Giovanni Messe, premere per visualizzare
 
Nato a Mesagne (BR), il 10 dicembre 1883 entra nell'esercito nel dicembre 1901 come volontario,  proseguendo, da Sottufficiale, la carriera sino al 1910 data in cui dopo aver frequentato il Corso Speciale per  Sottufficiali Allievi a Modena, viene promosso Sottotenente nell’Arma di Fanteria. Inviato in Libia, partecipa al combattimento Sciara Zanja vicino a Tripoli, dove il suo reggimento ottiene una Medaglia d’Oro al Valor Militare e lui una decorazione al Valore. Nel 1913 consegue la promozione al grado di Tenente ed è assegnato al 3º Battaglione dell’84º Fanteria di stanza in Libia. Il 17 novembre  1915 conseguita la promozione al grado di Capitano viene rimpatriato e destinato al fronte nelle file del 57º Fanteria. Assunto interinalmente il comando di un battaglione guadagna una seconda decorazione al Valore. Distintosi nuovamente in combattimento, nel 1917 guadagna una terza decorazione al Valore. Ferito in combattimento, nel periodo di convalescenza è promosso al grado di Maggiore e passato dal 16 gennaio 1918 nel 6º, poi 9º, Reparto di Assalto della 18º Divisione, nel maggio seguente guadagna una quarta decorazione al Valore a Grazigna e nella battaglia del Solstizio. Impiegato nella zona di Col Moschin – ottiene la Croce dell’Ordine Militare di Savoia (quinta decorazione). Passato con il suo battaglione di “Fiamme Nere” (Arditi) nella zona di Monte Asolone, il 24 giugno 1918 guadagna una sesta decorazione al Valore rimanendo ferito alla coscia sinistra da una bomba a mano. Rientrato in servizio all’inizio del 1919 presso il 9º Reparto di Assalto, a Risano (UD) – causa lo scioglimento del Reparto – passa in forza al Deposito di Padova e nel maggio consegue la promozione a Tenente Colonnello per “merito di guerra”. Impegnato nelle operazioni in Albania del 20, guadagna una settima decorazione al Valore. Nell’aprile 1923, lasciati gli incarichi di membro presso la Commissione Collaudi e di Giudice del Tribunale, che nel frattempo aveva assunto, diviene Aiutante di Campo effettivo del Re Vittorio Emanuele III. Nominato al termine del prescritto periodo quadriennale Aiutante di Campo Onorario del Re, nel 1927 viene assegnato al 9º Bersaglieri col grado di Colonnello.  Lasciato dal 16 settembre 1935, dopo 8 anni, il comando del reggimento, è incaricato del Comando della 3a Brigata Celere di Verona, di cui diviene Comandante, all’atto della promozione a Generale di Brigata. Successivamente è nominato Vice Comandante della D.F. “Cosseria”, nelle cui file partecipa alle operazioni finali della Campagna in Africa Orientale contro l’Etiopia. Rientrato in Italia da Massaua il 28 settembre 1936 è nominato addetto all’Ispettorato delle Truppe Celeri e quindi Comandante della 3a Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”. Nel 1939 è nominato Vice Comandante del Corpo di Spedizione in Albania, e in tale veste partecipa alle operazioni per la conquista di quel paese, guadagnando per il suo valore la Croce di Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia (ottava decorazione). Lasciato il comando della 3a Celere, è nuovamente destinato in Albania, dove è nominato Comandante del C.A. Speciale. Si distingue particolarmente in tale veste nel ciclo operativo sul fronte albanese del dicembre 1940 – aprile 1941, guadagnando la promozione a Generale di Corpo d’Armata per “merito di guerra”. Il 14 luglio 1941 viene nominato Comandante del Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) ex C.A. Celere, ed il giorno dopo parte con tutto il contingente per la Russia. Partecipa in tale veste alle operazioni del 1941-1942 in Ucraina combattendo vittoriosamente dal fiume Dnieper al Don e guadagnando la Croce di Commendatore dell’Ordine Militare di Savoia (nona decorazione) e due decorazioni al Valore tedesche (decima ed undicesima decorazione). Il 10 luglio 1942, nel quadro del potenziamento del contingente italiano in Russia, assume il comando del 35º C.A. (ex CSIR), inquadrato nell’ARMIR (Armata Italiana in Russia). Lasciato il comando del 35º C.A. alla fine del 1942 (per divergenze di vedute) consegue la promozione a Generale d’Armata per “meriti di guerra” – ed il 17 dicembre riceve un'altra decorazione germanica (dodicesima decorazione). Nel febbraio 1943 parte per Tunisi ove assume il comando della 1ª Armata mobilitata in Tunisia. Partecipa in tale veste alle operazioni in quel fronte guadagnando fra l’altro la Croce di Grand’Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia (tredicesima decorazione). All'atto della resa ormai indifferibile gli viene conferita da Roma la promozione a Maresciallo d’Italia. Fatto prigioniero il 13 maggio 1943 viene rimpatriato dagli alleati che lo ritengono degno della carica di Capo di S.M. Generale del nuovo Esercito del Sud, incarico che mantiene fino al 1° maggio del 1945. Collocato nella riserva dal 27 marzo 1947,nel      1953 viene eletto Senatore della Repubblica e muore a Roma il 18 dicembre 1968.                              Il trattamento riservatogli dagli inglesi in Tunisia e la "lussuosa" prigionia  di Londra che ne seguì fa pensare che intercorressero precedenti accordi fra le parti. Ciò mette in diversa luce il sacrificio dei soldati e il presunto tradimento del Capo. Al Duca d'Aosta non venne riservata tanta cortesia.

 

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